Learning for the Mission

Avec un jeune gorilla © Archives Centrales Albert Schweitzer Gunsbach
Avec un jeune gorilla © Archives Centrales Albert Schweitzer Gunsbach

Non solo organista, musicologo, filosofo, teologo, docente universitario, pastore luterano: nel dicembre 1952, al conferimento del Premio Nobel per la Pace, Albert Schweitzer era noto al mondo come medico missionario in Africa equatoriale. Le sue tournée in Europa e negli Stati Uniti come concertista e conferenziere sensibilizzavano le colte platee occidentali alle esigenze del popolo africano, promuovendo generose raccolte fondi a sostegno delle sue attività filantropiche. Al culmine della fama, furono in particolare i proventi del Premio Nobel, ritirato nel 1954, a consentirgli la costruzione del lebbrosario di Lambarené, una sfida inimmaginabile nel 1913 al suo arrivo in Gabon con la moglie Hélène.

Al pensiero e all’opera instancabile del grande alsaziano si ispirano i concerti e le attività di LeForMis, Learning for the mission, nato informalmente nel 2021 come campagna di raccolta fondi straordinaria per il sostegno di quattro progetti di scolarizzazione in Italia, Africa e Asia, tra cui una borsa di studio universitaria per uno studente meritevole del Ghana.

Musica e Missione sono i centri nevralgici di LeForMis, un progetto che fonda le radici sul principio etico schweitzeriano “Rispetto per la vita” e ha per finalità primarie la promozione della musica e delle arti per la formazione e la cura della persona e per lo sviluppo del dialogo interculturale come contributi alla costruzione di una realtà più equa e inclusiva.

Il motto Learning for the mission (imparare per la missione) diventa così un invito a:

  • studiare e a formarsi per divenire parte del cambiamento, promuovendolo specialmente attraverso la musica e le arti;
  • coltivare uno spirito di mondialità e cooperazione per accogliere le differenze e farsi prossimo;
  • maturare stili di vita per un consumo critico e sostenibile nel rispetto dell’ambiente, nostra casa comune.

Per realizzare queste finalità incoraggiamo il volontariato sociale, volto in particolare alla scolarizzazione e all’educazione musicale e artistica di bambini e giovani, e collaboriamo con istituzioni solidaristiche e comunità missionarie, in primis la Famiglia Comboniana.

Tra le principali iniziative di Cooperazione e Sviluppo, promuoviamo le Missioni Brevi, un progetto pensato per volontari di ogni età, condizione sociale e orientamento religioso che desiderino conoscere il significato della Missione nelle loro vite e siano disposti a sperimentare soggiorni missionari di breve durata presso comunità in Europa, Africa, Nord e Sud America, prestando il proprio tempo e lavoro per un periodo minimo di tre settimane.
I candidati ideali sono persone con specifiche capacità e competenze, desiderose di sperimentare una spiritualità missionaria che li avvicini agli impoveriti della terra e orienti il loro stile e scelte di vita verso i valori universali di giustizia, pace e liberazione umana.

Promuoviamo i seguenti progetti di solidarietà:

ORFANOTROFIO “GOD’S LOVE CENTRE

Maseru, Lesotho

Neo Motantsi e i bambini del centro
Neo Motantsi e i bambini del centro

L’Orfanotrofio “God’s Love Centre” di Sekamaneng, quartiere alla periferia di Maseru, capitale del Lesotho, nasce dall’iniziativa della laica Neo Motantsi che nel 2001 raccoglie dalle strade di Maseru i primi quattro bimbi orfani. Col tempo il numero dei piccoli aumenta e, tramite alcuni volontari, l’iniziativa arriva all’attenzione della Regina del Lesotho, Masenate Bereng Seeiso, che nel 2009 inaugura ufficialmente il centro. A parte questo atto formale, il Regno del Lesotho non si cura degli orfani, se non in minima parte. Come tutti gli orfanotrofi laici in Lesotho, anche il “God’s Love Centre” sopravvive solo grazie alle offerte di volontari e donatori. Si deve a loro se nel 2013 “M’e Neo” (la signora Neo, come la chiamano i suoi piccoli) riesce a far costruire una struttura di circa 200 mq alla periferia di Maseru.

Negli ultimi anni il centro è stato ampliato grazie all’impegno della ONG americana RISE (https://riseint.org/programs/gods-love-centre/). Ciononostante gli spazi non sono comunque sufficienti ad accogliere i 27 bambini e ragazzi, di età compresa tra pochi mesi di vita e 20 anni circa, che attualmente vi dimorano, la maggior parte dei quali figli di genitori morti di HIV.

Soprattutto l’Orfanotrofio non è regolarmente supportato da fondi pubblici, né da un ente promotore dedicato. Così, ad esempio, il saldo delle rette scolastiche per i ragazzi della Scuola Superiore è ogni volta a rischio, così come lo è garantire ogni giorno 3 pasti caldi per così tante persone.

L’obiettivo di LeForMis è aiutare i giovani ospiti del “God’s Love Centre” a diplomarsi e ad arricchire un regime alimentare a base di polenta di mais, troppo povero per studenti in crescita. Una curiosità: i bambini e i ragazzi del centro sono splendidi vocalists e i loro canti gospel in lingua sesothu saprebbero ammaliare i pubblici più esigenti!

CAMPO PROFUGHI DI DAMOUR

Damour, Libano

La scuola di prima alfabetizzazione di Damour

Ente promotore: ONG OUI POUR LA VIE
https://www.ouipourlavielb.com/

A causa dei lunghi anni di guerra in Siria e con l’inasprirsi dei più recenti attacchi israeliani, i profughi di maggioranza siriana si riversano sempre più nel vicino Libano, un paese grande quanto l’Abruzzo che conta circa 4,4 milioni di abitanti e non riesce ad accogliere tutti i migranti in arrivo, fornendo loro l’assistenza necessaria: accesso alle strutture ospedaliere, servizi di accoglienza e inserimenti scolastici. I profughi in Libano, provenienti da Siria, Iraq e Palestina, compresi i clandestini, sono oltre 2 milioni, cioè la metà della popolazione libanese.

LeForMis promuove il lavoro di “Oui pour la vie”, l’associazione legalmente riconosciuta con sede a Damour, Libano, che dai primi anni del 2000 si prodiga a sostegno dei profughi di ogni origine e appartenenza religiosa. Tra le principali attività della ONG, il sacerdote maronita P. Damiano Puccini e i volontari che ne fanno parte sostengono il progetto “Banca del cibo”, un’iniziativa benefica nata per offrire gratuitamente fino a 350 pasti caldi al giorno ai libanesi impoveriti e ai rifugiati, senza distinzione alcuna, per un costo complessivo a fine mese di svariate migliaia di dollari a carico della ONG, da cui lo slogan: “un pasto, un dollaro”.
Nonostante le tensioni tra Israele e Hezbollah, la “Cucina di Damour” sopravvive ancora oggi insieme ad altre iniziative: l’ambulatorio e la casa a Beirut per i test sanitari e il contrasto ad AIDS, droga e alcool; il centro di ascolto; la scuola.

Chi desidera ricevere notizie e aggiornamenti sulle attività di “Oui pour la vie” o conoscere le modalità di sostegno dei loro progetti, può contattare l’indirizzo info@ouipourlavielb.com